Viaggi d’affari, nel 2024 il recupero: previsioni e tendenze secondo Accor

08/09/2023
16:42
 

Nel 2024 la spesa per i viaggi di affari raggiungerà i livelli pre-pandemia. Questa la previsione - in linea con le stime di Deloitte – del report Business of Travel condotto da Accor per indagare valore reale dei viaggi, tenendo conto sia delle esigenze che questi comportano in termini ambientali, sociali e di governance sia delle future priorità delle aziende.

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L'indagine ha evidenziato come il budget per il business travel sia attualmente inferiore solo del 24% rispetto al 2019 e come entro il prossimo anno ci si aspetti un ritorno ai numeri pre-Covid: il 57% degli intervistati afferma infatti che - rispetto al 2023 - nel 2024 ci sarà un incremento della spesa.

Nello specifico, le aziende inseriscono la "travel experience" al secondo posto tra le priorità, subito dopo il risparmio sui costi.

Voglia di partire
"Con le aziende che cercano di trovare un equilibrio tra produttività e obiettivi, il settore si trova in un momento di grandi cambiamenti e rivalutazioni - spiega Saskia Gentil, svp Sales, Europe & North Africa di Accor -. È chiaro che dopo un periodo di inattività, i viaggiatori sono ansiosi di ripartire. Tenendo sempre conto del valore, della sostenibilità e di un equilibrio necessario tra lavoro e tempo libero che garantisca il benessere dei dipendenti, le aziende possono incrementare i ricavi e rafforzare le relazioni dal vivo".

Tra i vantaggi di questo tipo di interazioni, gli esperti stimano un aumento di fatturato pari al 25% quando gli incontri avvengono di persona. Ed entrano in gioco anche fattori quali la salute mentale di colleghi e collaboratori e la loro soddisfazione sul lavoro. Ogni viaggio viene valutato attentamente in termini di ROI e ROE, ovvero di ritorno sull'investimento e, sempre più spesso, di ritorno sulle aspettative: se non c’è un ritorno, non si parte.

Sostenibilità
Dal report di Accor, emerge poi una preminenza sempre più incisiva delle questioni ambientali: il 54% dei viaggiatori corporate pone le emissioni di anidride carbonica al primo posto in ambito CSR e afferma che "le prestazioni di sostenibilità dei fornitori per l'approvvigionamento e la selezione degli hotel 2024" sono considerate molto importanti in fase di prenotazione.

La responsabilità ricade sia sugli albergatori che sui viaggiatori: entrambe le parti devono collaborare per viaggi più sostenibili. Oltre il 70% degli hotel Accor dispone di strumenti di misurazione delle emissioni di carbonio e i clienti sono disposti a spendere di più a notte in cambio di maggiori credenziali ambientali.

Il bleisure
Tra le 'nuove' esigenze dei viaggiatori corporate emerge il 'bleisure', modello ibrido tra business e leisure, una pratica in espansione già molto apprezzata da manager e subordinati, tanto che il 67% degli intervistati dichiara di aver esteso la durata dei propri soggiorni di lavoro durante il 2022.

Altro incentivo importante per i dipendenti che viaggiano per lavoro sono le strategie di fidelizzazione, che offrono la possibilità di vincere premi o esperienze al di là del semplice soggiorno, contribuendo a rafforzare la relazione di fiducia.

"I dati dimostrano come la ripresa del business travel sia oggi finalmente solida in tutte le destinazioni dove operiamo grazie ad un portafoglio di marchi che può offrire soluzioni per qualunque livello di spesa, dall’economico al lusso - commenta Martin Sapori, vp Sales, Strategy & Transformation, Business Development, Europe & North Africa di Accor -. Naturalmente le esigenze del viaggiatore d’affari si sono evolute negli ultimi anni e l’utilizzo della tecnologia è oramai largamente diffuso all’interno delle aziende. Tuttavia, vi è ancora una forte necessità di incontrare i propri colleghi, clienti e fornitori ed è largamente dimostrato come gli incontri in presenza abbiano un’efficacia maggiore del 30% rispetto agli incontri cosiddetti ibridi. Con riferimento al  mercato italiano riscontriamo livelli complessivi di spesa comparabili alla situazione pre-pandemica, unitamente ad una forte presa di coscienza da parte dei buyer Italiani sui temi della  sostenibilità, della diversità e dell’inclusione”.


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