Nuovi benefit aziendali: il benessere sale al primo posto

13/04/2017
13:24
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Una volta i più comuni erano l’auto aziendale, il computer e il cellulare. Ma i tempi cambiano, e anche i cosiddetti fringe benefit, cioè i benefici accessori che le aziende corrispondono ai propri dipendenti, si adeguano al cambiamento. Ebbene: il benessere psicofisico è la prima preoccupazione per il 76% delle aziende, che si interessano dello stato di stress e dei carichi di lavoro dei propri dipendenti tramite questionari mirati e domande specifiche inserite nelle survey periodiche.

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Il 71% delle aziende, poi, propone e attua un’ampia serie di programmi di benessere, con varie opzioni a scelta del dipendente, che spaziano da programmi di fitness e iscrizioni in palestra, a corsi di yoga, massaggi, consulenze nutrizionali e sedute di counselling, accanto alle più tradizionali ma sempre apprezzate polizze integrative di assicurazione sanitaria.

Dal bike sharing all'anno sabbatico
A raccontare le nuove frontiere dei fringe benefit, spiega Event Report, è una ricerca condotta da Top Employers Institute, l’ente certificatore delle eccellenze aziendali in ambito HR, presso le 79 aziende italiane certificate nel 2017 come “top employer”, di cui ha esaminato i benefit più adottati a favore dei complessivi 313mila dipendenti. Oltre ai programmi benessere, il 66% delle aziende offre e attua corsi di gestione del tempo, per imparare a lavorare in maniera più efficace e con minore sforzo.

Uguale la percentuale delle ditte che provvedono a un parcheggio aziendale, e alcune mettono a disposizione un servizio di bike sharing per il tragitto casa-lavoro.

Il 59% delle aziende, poi, concede e favorisce permessi speciali ai dipendenti per attività di volontariato. Il 56% offre la possibilità di un intero anno sabbatico per motivi di studio, aggiornamento professionale, assistenza e cura parentale o anche per una pausa di riflessione personale. Il 41% delle aziende eroga contributi economici per l’accudimento dei figli e il 28% dà l'opportunità del telelavoro. Infine il 18% propone incontri e programmi per aiutare a smettere di fumare.

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