IEG unico gruppo italiano nella classifica Stax 2022

30/08/2023
09:45
 

IEG è l’unico gruppo italiano ad essere entrato nella classifica Stax 2022, che analizza i primi 27 gruppi internazionali organizzatori di fiere.

Un risultato che l’amministratore delegato di Italian Exhibition Group Corrado Peraboni ha commentato con soddisfazione, ponendo però l’accento sull’importanza dello sviluppo del settore fieristico in Italia per stare al passo con la competizione internazionale.

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Occorre “una riflessione per l'intero settore, in termini soprattutto di sviluppo e di crescita futura — osserva Peraboni in un intervento riportato dal Sole 24Ore -. Per noi essere anche un organizzatore, oltre che un quartiere capace di ospitare grandi manifestazioni e di offrire servizi aggiuntivi, è una scelta strategica che ha dato i suoi frutti per quanto riguarda crescita internazionale e crescita dei margini ed essere all'interno della classifica Stax è una conferma della bontà di questa scelta e un motivo di grande soddisfazione per noi. Merito anche della collaborazione con il nostro principale azionista, il Comune di Rimini, che ha compreso l'importanza di uno sviluppo anche all'estero delle manifestazioni, fondamentale per generare nuovi flussi anche sul territorio”.

La classifica porta sul podio Informa, RX e Clarion, seguiti da  Comexposium e da una buona presenza di gruppi tedeschi e considera i ricavi generati dall'organizzazione di manifestazioni fieristiche. Non è la prima volta che IEG entra in classifica: nel 2020 era arrivata al 20° posto, mentre nel 2022 – penalizzata dai problemi legati al Covid - si è collocata tra i sette gruppi successivi al 20° che, nella classifica, sono elencati in ordine alfabetico.

“Scorrendo l'elenco Stax emergono alcuni spunti interessanti: molte delle società presenti sono frutto di recenti fusioni o sono state accorpate da altre nell'ultimo anno - aggiunge Peraboni - e questo dimostra la tendenza del mercato globale a una progressiva concentrazione. Per il sistema italiano, fatto di piccoli operatori, questo potrebbe comportare delle difficoltà in futuro, perché i grandi gruppi, mano a mano che crescono, possono dare vita a manifestazioni nei Paesi che sono cresciuti di più negli ultimi anni, in concorrenza con le nostre fiere”.

Emerge quindi chiara la necessità di stringere alleanze con i principali organizzatori di fiere a livello internazionale, esigenza che per IEG si è tradotta  innanzitutto nella partnership con InformaMarkets (prima in classifica con oltre 1,2 miliardi di ricavi), partner di IEG con JGT in Dubai per la filiera dell'oro e del gioiello. Nürnberg Messe è ospite nel quartiere fieristico di Vicenza per Focus on PCB. Koelnmesse è partner industriale per Sigep China. Deutsche Messe infine è partner per Ecomondo Mexico e Mexico Active & Sport Expo, oltre che per Electricity Transformation in Canada.

“Senza una dimensione rilevante – avverte però il manager -, il rischio è di giocare un ruolo di secondo piano. Invece credo che l'ambizione del sistema fieristico italiano sia di essere protagonisti. La strategia giusta, secondo me, è quella di un aumento delle dimensioni, che certamente può avvenire anche per via organica, ma che necessita, almeno all'estero, di sinergie e integrazioni tra le società fieristiche o tra queste e gli organizzatori”.

E in questa direzione va la recente affermazione del ministro alle Imprese e made in Italy, Adolfo Urso, che auspica una maggiore collaborazione tra enti fieristici sui mercati esteri. “Questa potrebbe essere una strada per la crescita - chiude Peraboni - perché permetterebbe anche di superare il tema di appartenenza territoriale che spesso ha frenato operazioni di sistema in Italia”.


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