Passaporti e long haul:
le nuove mete salvagente

di Isabella Cattoni
20/09/2023
08:35
 

Non se ne parla più e la questione sembrava essere risolta. In verità, dopo lo scandalo dei primi tempi, anche il problema legato ai tempi lunghi, spesso infiniti, per il rilascio dei passaporti, è stato risolto all’italiana maniera.

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Ovvero i viaggiatori desiderosi di spingersi in destinazioni a medio e lungo raggio hanno preso in considerazione mete dove il passaporto non serve, con buona pace di tour operator e agenti di viaggi.

Quello che è più di un semplice trend momentaneo era già stato colto all’inizio dell’anno da Veratour, che in un post su Facebook si era appellato proprio a quanti non disponevano del passaporto: “Sono senza passaporto, non posso viaggiare – recitava il post -. Luogo comune che preclude luoghi non comuni, splendide località di mare in cui, invece, si può viaggiare anche senza passaporto. La sola carta d’identità si trasforma in un passepartout che apre le porte di mete turistiche paradisiache”. Il t.o. faceva poi un elenco di destinazioni, fra le quali spiccavano Egitto, Tunisia e Canarie.  

Questo accadeva lo scorso febbraio.
L’estate è trascorsa ma il problema non è stato risolto e a macchia di leopardo interessa molte questure italiane. In molti casi l’appuntamento online è una chimera e anche l’urgenza sottostà a regole diverse, che possono comprendere la presentazione del biglietto aereo che indichi una partenza entro breve.  
Una richiesta che però, se può funzionare per i businessmen, scoraggia i potenziali turisti dal prenotare una vacanza, magari costosa e lontana, senza avere in mano il prezioso documento.

La conferma che poco o nulla sia cambiato arriva da Rabeea Ansari, managing director Southern Europe & emerging markets di Club Med, che ha spiegato come le prenotazioni dal mercato italiano per le mete lontane dove non è richiesto il passaporto siano cresciute vertiginosamente durante l’ultima estate. Un esempio su tutti: quello delle Antille Francesi, con Guadalupa a +168% sul 2022. E anche sul medio raggio, nel secondo semestre del 2023 la Turchia si prepara ad esempio a incamerare un formidabile +78% sul fatturato prodotto rispetto al 2022.

Segno dei tempi che cambiano. Segno di un turismo che alla fine non soccombe alle avversità, ma si adatta a quasi tutto. All’italiana maniera.


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