“Il futuro è tutto nella qualità. I nostri diretti competitor stanno tornando prepotentemente sulla scena e l’Italia non potrà più vivere a lungo di rendita. Anche l’albergatoria deve attrezzarsi al più presto, e noi non abbiamo intenzione di rimanere indietro”.
Marco Bongiovanni, amministratore delegato di Baja Hotels, spiega con queste parole la decisione del Gruppo di continuare a investire nell’upgrading delle strutture. Primo passo del progetto, il passaggio da quattro a cinque stelle del Grand Relais dei Nuraghi, che quest’anno ha aperto la stagione con 21 camere totalmente rinnovate e un importante investimento anche sugli ambienti comuni.
Protagonisti i mercati stranieri
“Dalla prossima estate sarà un albergo di lusso - spiega l’a.d. -, per rispondere alle necessità di un’ampia fascia della nostra clientela”.
Clientela che è costituita soprattutto da tedeschi, affiancati da spagnoli e inglesi e da bacini emergenti come quello ucraino e russo, quest’ultimo particolarmente attrattivo perché costituito da big spender “con un gusto esuberante della vita, proprio come noi italiani” commenta Bongiovanni.
Stagione lunga e fatturato a doppia cifra
Ed è proprio la preponderanza della componente straniera che consente ai quattro hotel del gruppo di allungare la stagionalità: “La nostra struttura storica, il Club Hotel (nella foto), è aperta dall'inizio di aprile alla fine di ottobre, con un tasso di riempimento che si mantiene costante in tutti i mesi e ha consentito di chiudere il 2017 con un incremento di fatturato di 18 punti percentuali”.
Obiettivo finale è di arrivare con due strutture a 4 stelle - Il Club Hotel e Le Palme di Porto Cervo - e due a cinque stelle. “Oltre Al Grand Relais dei Nuraghi il mio sogno del cassetto è di riuscire a portale a cinque le stelle dell’Hotel la Bisaccia: lo devo a mio padre, al magnifico lavoro che lui ha iniziato e io sto portando avanti, ancora sempre con il suo aiuto”.
