Little Hotelier: cresce l'appeal delle piccole strutture italiane

18/05/2023
14:04
 

Il software di gestione alberghiera Little Hotelier ha diffuso il report Local Booking Insights relativo all’analisi delle prenotazioni nelle piccole strutture italiane degli ultimi quattro anni generate mediante SiteMinder.

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I dati si inseriscono in un contesto di crescente richiesta delle strutture ricettive più piccole da parte dei viaggiatori di tutto il mondo. Secondo i dati del Changing Traveller Report 2022 di SiteMinder, infatti, la percentuale di viaggiatori che sceglie di soggiornare in un b&b o in una casa vacanza per il prossimo viaggio è passata nell’ultimo anno dal 23% al 28%. Anche tra i viaggiatori locali aumenta la richiesta di soggiorni nelle strutture più piccole: il 40% degli italiani preferirebbe, infatti, questa tipologia di pernottamento per il prossimo viaggio.

In questo contesto i numeri di Little Hotelier sottolineano un nuovo comportamento dei viaggiatori nei confronti delle prenotazioni nelle piccole strutture. Queste si caratterizzano, infatti, da una diminuzione dei tassi di cancellazione e un aumento dell’intervallo medio di prenotazione, anche in presenza di un incremento dei prezzi degli alloggi in Italia.

Fra i dati emersi da Local Booking Insights, si evidenzia come gli aumenti dei prezzi sono stati più significativi per le strutture italiane più piccole. Il confronto tra il 2019 e il 2022 evidenzia un aumento delle tariffe degli alloggi in Italia: il costo medio di una camera nelle piccole strutture italiane è aumentato del 33% a fronte di un aumento del 26% emerso in tutte le strutture italiane nello stesso periodo.
Settembre è stato il mese che ha registrato le tariffe più alte, con costi superiori del 90% rispetto a gennaio, che si caratterizza per i prezzi più economici.

I dati di Little Hotelier mostrano come l’inflazione abbia un impatto sul divario stagionale dei prezzi e questa forbice diventa sempre più ampia. L’intervallo medio di prenotazione presso le piccole strutture ricettive italiane è salito a 34 giorni, 13 giorni in più rispetto ai 21 del 2021. I tassi di cancellazione sono progressivamente diminuiti, passando dal 39% durante l’anno della pandemia (2020), al 25% nel 2021 fino al 24% nel 2022.

“Ci troviamo di fronte a un momento di forte cambiamento del comportamento dei viaggiatori. Le persone sono desiderose di viaggiare, determinate nelle proprie scelte, e non sono scoraggiate dall’aumento delle tariffe causato dall'inflazione -  afferma Simone Portaluri, regional manager per l'Italia di Little Hotelier -. Con l’aumento della tariffa media giornaliera e la crescente importanza del rapporto qualità prezzo, è cruciale per le piccole imprese comprendere appieno il modo in cui i propri prezzi si posizionano nel mercato locale e stabilire il giusto prezzo con chiarezza”.


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