Sardegna: approvata la norma per aumentare la volumetria degli hotel lusso

20/09/2023
13:31
 

La Regione Sardegna ha messo a punto, con l’approvazione del Collegato alla manovra Finanziaria, la manutenzione normativa necessaria per dare efficacia ad alcune norme e per dare risposta ad esigenze. Rientrano in questo contesto i provvedimenti riguardanti la riqualificazione delle zone costiere e quella del patrimonio edilizio, che interessano direttamente il comparto alberghiero.

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Pertanto i Comuni, si legge su Hotelmag, nell’adeguamento degli strumenti urbanistici al Piano paesaggistico regionale, seguendo l’obiettivo di favorire la riqualificazione degli insediamenti costieri e il rafforzamento e la diversificazione dell’offerta turistica, possono recuperare il 25% della capacità volumetrica a suo tempo ‘congelata’ dalla norma salvacoste (mediante adeguamento del Puc al Ppr).

“Le volumetrie devono essere destinate esclusivamente alla realizzazione di nuovi alberghi a 5 stelle o superiori – precisa la Regione Sardegna in una nota -, purché localizzati oltre la fascia dei 300 metri dal mare, ridotta a 150 metri per le isole minori. Guardando invece all’esistente, l’incremento del 25% può essere utilizzato per elevare lo standard qualitativo delle strutture ricettive già operative a prescindere dalla loro classificazione, fino a un massimo del 15% del volume realizzato dalla singola struttura in base al titolo abilitativo originario, senza aumento dei posti letto. In questo caso l’intervento è ammissibile a condizione che sia finalizzato alla riqualificazione generale del complesso edilizio esistente e delle relative aree di pertinenza, senza incremento delle superfici impermeabili (adeguamento spazi comuni, spa, piscine, estensione hall e via dicendo); in arretramento rispetto all’edificio preesistente e non verso il mare”.

Per quanto attiene il patrimonio edilizio, il Collegato prevede il riuso a fini abitativi e il recupero di sottotetti, piani pilotis, seminterrati e locali a piano terra, purché siano situati in zone non a rischio. È, inoltre, consentita la realizzazione di soppalchi e l’ampliamento volumetrico fino a 120 metri cubi per adeguare gli spazi destinati a persone diversamente abili con gravi patologie.

E al fine di allungare la stagione turistica, “viene consentita – spiega la Regione – la chiusura di verande per 240 giorni l’anno per le strutture ricettive. Tutto resta, però, vietato in zone a rischio idrogeologico e dove eventualmente non consentito dal Piano paesaggistico regionale”.


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