L’hotellerie italiana è più ‘smart’: secondi al mondo per il voice concierge

14/03/2024
09:49
 

A un anno dal lancio di Alexa Smart Properties for Hospitality, le strutture ricettive italiane sono già al secondo posto nel mondo per tasso di adozione di servizi voice concierge. “Siamo alle spalle dei soli Stati Uniti - spiega Pietro Catello, head of EU strategic accounts Amazon - a conferma dall’altissima propensione italiana all’innovazione tecnologica. Il 75% dei turisti in hotel dotati di Alexa la utilizzano regolarmente, grazie soprattutto al supporto nel fornire informazioni sulla struttura o la località in cui è ospitata, ma anche per richiedere musica e inoltrare richieste al personale di servizio”.

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Indicatori in crescita
Le proprietà interessate hanno fra l’altro registrato un +20% nella soddisfazione del cliente, un +30% nella produttività del personale e anche un +12% nelle vendite per camera. “Dopo il boom di richieste di tecnologie per migliorare le prenotazioni e il commercio online - evidenzia invece Sara Digiesi (nella foto), ceo BWH Hotels Italia & Malta - oggi la tendenza preponderante è proprio quella di implementare l’esperienza digitale degli ospiti, con l’obiettivo di vivere un soggiorno 'senza attriti', basato dunque sull’integrazione di dispositivi locali e mobili. Per questo motivo abbiamo avviato una partnership strategica con Alexa”.

“Se la domotica delle smart room - aggiunge Mariangela Colasanti, head of product Aetherna - è un investimento sempre più richiesto ma non necessitante aggiornamenti, il wi-fi resta la prima voce su cui intervenire periodicamente per una copertura performante. Come dimostra il caso pilota del BW Plus Hotel de’ Capuleti, Alexa rappresenta però un supporto completamente personalizzabile da parte dell’hotel, utile pure per quick review”.
Alberto Caspani


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