Si scoperchia il pentolone di Promuovitalia. E quello che ne emerge è un italico 'pasticciaccio brutto'.
Una lunga inchiesta realizzata da Repubblica fa luce sulle questioni che riguardano la società, braccio operativo di Enit, liquidata nel mese di luglio scorso e tutt'ora sotto indagine da parte della procura di Roma.
Al centro della questione 90 milioni di finanziamenti europei per le professioni alternative e per la formazione dei giovani. Fondi che, secondo le carte in possesso di Repubblica, sono stati utilizzati per fornire manodopera a basso costo ad alcune imprese turistiche del Sud.
E non solo: una parte dei fondi pare siano andati anche a pagare gli affitti per una serie di tirocinanti fuori regione, per i quali era previsto anche l'alloggio. Nulla di male, non fosse che gli alloggi in questione, si legge su Repubblica, erano di proprietà di uno dei manager che gestiva il progetto.
Insomma, un triste copione del quale il turismo italiano non aveva di certo bisogno.
