Venezia in difficoltà: l'allarme degli albergatori

04/09/2020
09:57
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Vetrine di negozi chiuse, piazze deserte, taxi e gondole che si contendono i pochissimi viaggiatori: l’immagine di Venezia in questi giorni riflette quella riscontrabile nelle altre città d’arte italiane.

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“Speravamo molto nel Recovery fund, ma ora scopriamo che nei progetti sul turismo non c'è niente di specifico. Il governo ci ha abituato a decreti last minute e non sappiamo mai che aspettarci, mentre per organizzarci abbiamo bisogno di un piano a medio lungo termine. Non si può contare sempre sulle sole forze degli imprenditori” spiega in un’intervista rilasciata a Il Giornale Guido Polito, amministratore delegato di Baglioni Hotels.

“Speravamo nella spinta alla ripartenza della festa del Redentore – prosegue il manager - poi sono stati cancellati fuochi d'artificio ed eventi senza che fossimo consultati e abbiamo avuto 30 camere cancellate. Ad agosto siamo riusciti a stento a coprire i costi, grazie ad un po' di turismo italiano, soprattutto di passaggio tra mare e montagna e qualche straniero che arriva in auto soprattutto da Germania e Austria. Ora la mostra del cinema in forma ridotta non ha creato alcun movimento e abbiamo un fatturato del 20% del normale”.

Il Bonus Vacanze è stato un flop e anche le notizie di chiusure dei confini, obbligo di tamponi e quarantena non fanno che allontanare i turisti stranieri.

La pandemia è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, eliminando di fatto i clienti internazionali e lasciando a Venezia solo un turismo interno mordi e fuggi e di basso livello.

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