I timori di Londra, inbound in calo del 50% nell'anno olimpico

di Stefania Galvan
15/03/2011
13:33
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Una perdita del 50% sull'incoming nell'anno delle Olimpiadi. È l'allarme su Londra, lanciato da Etoa. La prossima città olimpica, anziché trarre beneficio dalla kermesse, potrebbe subire un ribasso drastico dei flussi internazionli. I problemi sono le tasse, i visti e l'impatto dei giochi olimpici sulla città. Gli hotel londinesi rimangono ottimisti circa il 2012, con 55mila stanze riservate da Locog e una stima di oltre 200mila visitatori per notte. Il problema, inquadrato dall'associazione, trova fondamento nei precedenti accaduti in altre città destinazioni olimpiche, quali Barcellona e Atene. A un picco della domanda nel periodo delle Olimpiadi segue, infatti, una fase di stallo che prosegue nel lungo termine, scombussolando tra l'altro il consueto flusso di visitatori in città. "Con questo processo gran parte del traffico long haul va perduto, qualcosa come oltre un milione di clienti - commenta Tom Jenkins, executive director di Etoa -. Quello che conta ora è comprendere quale sarà il vero impatto della domanda per i giochi olimpici e chi può fornirci questo dato sono solo gli organizzatori. Quanti biglietti sono stati attualmente venduti? A noi, ora, risulta che l'industria turistica sia in crisi, staremo a vedere".

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