Margini in rialzo e costi in picchiata: la cura Burgio, scrive l'inserto di Repubblica Affari&Finanza di oggi, riporta in equilibrio gli indicatori Alpitour e si riapre anche il capitolo degli investimenti: due nuovi villaggi la prima tappa.
Il bilancio del Gruppo si avvia dunque verso una chiusura positiva dell'esercizio, evidenzia l'inserto del quotidiano, le cui stime al 31 ottobre fanno emergere un margine operativo prossimo ai 17 milioni di euro, quindi superiore di circa 6 milioni rispetto al 2012. È il dato che, insieme a un taglio della spesa complessiva attorno ai 12 milioni, fa comprendere come la società abbia messo mano e poi attuato un piano di rilancio capace di dare nuova linfa vitale all'azienda turistica. "Quella del fatturato è un'ossessione tutta italiana - sottolinea il presidente e a.d. di Alpitour Gabriele Burgio nell'intervista -, ma il business nel resto del mondo non funziona così. L'importante è che un'azienda guadagni, produca profitti".
È questa la filosofia di Burgio per Alpitour: un orientamento che fa prevedere per il gruppo una contrazione dei ricavi stimata in 96 milioni, oltre a un reinvestimento dei risparmi dal taglio costi: dei 12 milioni risparmiati, 6 sono stati utilizzati per i due nuovi villaggi in apertura, uno a Cuba e uno in Kenya, a marchio Bravo. "La diminuzione dei ricavi è stata pilotata uscendo da attività lontane dal nostro core business come il turismo religioso e il golf - afferma Burgio -. Abbiamo valorizzato un marchio storico come Alpitour e modernizzato l'azienda seguendo i gusti dei clienti o anticipandoli".
Un contributo importante ai conti del Gruppo è giunto, inoltre, dall'attività charter. Abbandonando il format tradizionale del vettore al servizio dei clienti o di t.o. terzi, Neos ha virato verso nuove strategie, immettendo sul mercato i posti liberi. "Un’operazione - aggiunge Burgio al quotidiano - che ci ha consentito di aumentare il numero dei passeggeri con un buon impatto sulla redditività".
