Cari agenti di viaggi,
la guerra dei cieli
coinvolge anche voi:
ecco il perché

di Francesco Zucco
22/06/2015
10:16

Solo perché si svolgono ad alta quota, non è detto che le battaglie nei cieli non riguardino anche chi lavora a terra. E lo scontro tra le compagnie aeree non fa eccezione.

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Il general meeting della Iata ha visto un duro confronto (decisamente aperto) tra i vettori del golfo e quelli occidentali. In questo contesto, è arrivata la mossa di Lufthansa che ha sferrato un doppio colpo alla distribuzione, con l’introduzione della fee da 16 euro sui biglietti emessi tramite gds e il taglio alle commissioni. Non basta: Emirates ed easyJet hanno annunciato una nuova alleanza, mentre la low cost insieme a Lufthansa, Air France-Klm, Ryanair e Iag hanno fatto fronte comune con una conferenza stampa al vertice.

Questioni di aziende e, quindi, questioni economiche. Che, in tempi di battaglie serrate sui prezzi, significano anche questioni di costi. Tra questi c’è, ovviamente, anche la distribuzione: online e offline perché ormai è chiaro a tutti che internet non è gratis per nessuno.

In diversi hanno riflettuto, nei giorni scorsi, della validità di una mossa come quella di Lufthansa, che si è attirata le ire della rete commerciale sul territorio, ovvero le agenzie di viaggi. Ma al colosso tedesco bisogna riconoscere di aver lanciato un campanello d’allarme a tutta la distribuzione. La nuova strategia ha avvertito i punti vendita fisici, avvisandoli: i piani per affrontare i competitor passeranno anche da voi.

Certo, questo non è rassicurante per chi vende biglietti aerei. Ma mette le cose in chiaro. C’è una sfida, là nei cieli, che si gioca su diversi terreni: quello dei regolamenti (iniziato tempo fa, con la questione dei famosi voli in quinta libertà), quello delle rotte (tagli, aggiustamenti, spostamenti) e anche quello della distribuzione.

Ciò che è accaduto al general meeting della Iata non è così lontano dalle agenzie di viaggi. Italiane comprese.


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