Conti del 2016 in negativo per Etihad Airways, che registra una perdita netta di 1,87 miliardi di dollari su 8,36 miliardi di dollari di ricavi. Colpevoli del rosso, le situazioni di Alitalia e airberlin, che hanno trascinato verso il basso i conti del vettore emiratino, ma anche pure le svalutazioni "one-off" e le perdite che derivano dalle "attività di hedging" sul carburante, ovvero la copertura assicurativa sul rincaro del prezzo del cherosene.
Nel dettaglio, le attività "core" della compagnia aerea hanno raggiunto ricavi da passeggeri per 4,9 miliardi di dollari statunitensi, con un load factor del 79% e un numero record di utenti trasportati pari a 18,5 milioni. I proventi hanno registrato un decremento dell’8%.
"Le svalutazioni complessive di 1,9 miliardi di dollari statunitensi includono 1,06 miliardi di dollari riguardanti i velivoli, riflettendo valori di mercato inferiori e la fase di rodaggio di alcune nuove tipologie di macchine – dice il vettore in una nota -. È stata inoltre registrata una svalutazione, per 808 milioni di dollari su alcuni asset ed esposizioni finanziarie verso gli equity partner, principalmente connessi ad Alitalia e airberlin".
I risultati deludenti del 2016, dice Mohamed Mubarak Fadhel Al Mazrouei, a capo di Etihad Aviation Group, sono dovuto alla concomitanza di più fattori: “Il cda e il top management hanno lavorato nell’ultimo anno per affrontare le sfide attraverso un’ampia revisione della strategia volta a generare una migliore performance di gruppo, inclusa una revisione completa della nostra strategia di equity partnership".
