B737 Max: tutte le ombre
dell’aereo più richiesto

di Lino Vuotto
09/01/2024
08:35
 

Non c’è pace per il Boeing 737 Max. Il clamoroso incidente occorso ad Alaska Airlines, con la perdita di un portellone durante la fase di decollo, ha riacceso i dubbi sulla questione sicurezza per uno dei modelli maggiormente richiesti dal mercato e attualmente tra i più diffusi all’interno delle flotte mondiali. Ma che nonostante questo ha dovuto affrontare parecchie vicissitudini nella sua non lunga storia.

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Gli incidenti gravi
Tutto è iniziato nell’ottobre del 2018 quando un incidente costò la vita a tutti i passeggeri e i membri dell’equipaggio di un aereo Lion Air, seguito pochi mesi dopo da un fatto analogo, e altrettanto tragico, con un velivolo Ethiopian. Entrambi B737 Max della versione 8. Le prime indagini avevano fatto emergere un problema comune, con un difetto che coinvolgeva uno stabilizzatore, fondamentale per il corretto equilibrio in volo.

Il lungo stop
Tutti gli aerei dello stesso tipo erano immediatamente stati messi a terra e lo stop, le cui conseguenze si rivelarono meno impattanti solo per via del Covid, si prolungò fino alla fine del 2021, quando tutti gli interventi messi a punto dalla Boeing per risolvere il problema riuscirono finalmente a ottenere la certificazione degli organismi di sicurezza competenti, prima negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo.

Anche successivamente, però, per il B737 Max la Boeing ha dovuto affrontare non poche difficoltà con altri difetti, sicuramente di entità inferiore, che richiedevano soluzioni immediate. Per non parlare poi dei ritardi nella produzione e nelle consegne ai vettori, che hanno comunque continuato a investire sul modello, causati in primo luogo dalle lungaggini createsi nel tempo nella filiera dei fornitori, ma anche per gli intoppi stessi.

In attesa dei controlli
Ora i fari sono nuovamente accesi su questo aereo: l’evento che ha riguardato Alaska Airlines ha messo subito in allarme e negli Stati Uniti prima e in altre parti del mondo poi (Unione europea e Gran Bretagna esenti in quanto non esistono versioni 9 nelle flotte delle compagnie) con un immediato stop per effettuare gli adeguati controlli. I cui esiti si conosceranno solamente nei prossimi giorni. Quanto basta però per provocare un nuovo crollo delle azioni della Boeing, finalmente in risalita dopo la crisi del Covid.


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