Ancora una settimana di passione per Wind Jet. La compagnia aerea di Antonino Pulvirenti resta agli onori delle cronache, pur non essendo ancora noto quale sarà il destino del vettore siciliano. O forse proprio per questo.
Tre le ipotesi più concrete che circolano negli ambienti sindacali e che diverse fonti di stampa riportano in questi giorni. La creazione di una nuova società a capitale misto pubblico-privato, in cui potrebbe intervenire la stessa Regione Siciliana; l’accordo con un’altra compagnia aerea che si sobbarchi i debiti di Wind Jet; e il totale finanziamento da parte di soggetti privati.
La giornata di ieri avrebbe potuto aprire nuovi spiragli sulla vicenda che vede con il fiato sospeso un totale di 800 lavoratori, tra dipendenti Wind Jet e personale dell'indotto. E invece l'incontro alla Prefettura di Catania ha visto l'assenza sia del vettore sia dell'Enac. Il tempo però stringe, ed entro questa settimana bisognerebbe arrivare a una soluzione.
Quello che è certo, è che qualunque sia l'ipotesi individuata per salvare Wind Jet, la strada sembra non discostarsi troppo dalla creazione di una newco. E nei mesi scorsi si era già parlato, infatti, di una Wind Jet Spa creata nel periodo in cui Alitalia pareva prossima all'acquisizione del vettore di Pulvirenti. Ora, però, da diverse fonti di stampa è emerso il nome della Livingston di Riccardo Toto tra i cavalieri bianchi che potrebbero arrivare a siglare l’accordo con la società di Pulvirenti.
Basterebbero 50 milioni di euro per dare vita a una nuova società che consentisse alla compagnia aerea di tornare a solcare i cieli, vedendo anche il rientro degli aeromobili attualmente resi al lessor irlandese. La parte debitoria, invece, andrebbe a confluire in una bad company: quel buco da 150 milioni di euro potrebbe trovare una soluzione nella formula del concordato preventivo, anche auspicato dal ministro Passera.
