Lupi: "Piano aeroporti
tutto da rivedere"

25/06/2013
11:33
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La spending review dei cieli si prepara a una nuova tappa e si annunciano modifiche in corsa.

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Il piano di riorganizzazione degli aeroporti italiani, promosso dall'ex ministro dei Trasporti Corrado Passera, incassa l'approvazione del suo successore, Maurizio Lupi (nella foto), che definisce il progetto "fondamentale per l’Italia".

Giovedì 27 la bozza di riorganizzazione verrà proposta all'esame delle regioni, che potrebbero avanzare delle richieste di modifica. "Il piano - specifica ancora Lupi - mi sembra una buona base, ma dobbiamo sottoporlo al parere dei rappresentanti del territorio, raccogliere le osservazioni e poi rilanciarlo".

Si prospetta così un periodo di revisione per il progetto elaborato in prima battuta da Passera in collaborazione con l’Enac e il supporto di OneWorks, Kpmg e Nomisma. "L'intenzione è quella di andare avanti - aggiunge Lupi -, ma prima bisogna assolutamente riprendere il percorso del piano nazionale aeroporti con regioni ed enti locali".  

Anche perché nel progetto iniziale proposto da Passera proprio agli enti locali spetterebbe l'arduo compito di prendere in gestione quegli aeroporti definiti minori, ovvero non prioritari.

Il piano aeroporti, nella forma attuale, prevede un deciso taglio dei 'rami secchi'. Delle esistenti 60 aerostazioni disseminate sul territorio della Penisola dovrebbero restarne poco più della metà. Tre i gate intercontinentali, ovvero Milano Malpensa, Roma Fiumicino e Venezia Marco Polo. Tra gli scali strategici invece si annoverano tredici poli, metre sono otto quelli definiti 'primari'.

Abbondano invece i nomi tra gli aeroporti classificati come minori, proprio quelli che dovrebbero andare in gestione agli enti locali. E su cui sicuramente si scateneranno le polemiche.

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