"Non siamo d’accordo con questa sentenza e abbiano dato mandato ai nostri avvocati di fare appello".
Ryanair risponde così alla decisione dell'Antitrust di comminare una maximulta a una serie di siti di e-commerce, tra cui quello del vettore, per inserzioni del gruppo Webloyalty che propongono sconti e che, secondo l'Autorità, non sono identificabili come pubblicità.
Una volta cliccato sul messaggio il cliente compila un form e si trova inconsapevolmente iscritto al servizio offerto da Webloyalty, autorizzando il prelievo di 12 euro al mese.
Ebbene, secondo la nota Ryanair la sentenza si riferisce "a inserzioni pubblicitarie di terze parti, che non sono più presenti sul sito Ryanair.com".
La decisione del vettore di fare appello è legata al fatto che Ryanair "non è responsabile della conformità delle terze parti alle pratiche di marketing appropriate”.
