Cronache da Expo:
un agosto a sorpresa
tra code e padiglioni

di Oriana Davini
25/08/2015
09:00
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Fine agosto, piove e come se non bastasse è anche lunedì: tre motivi per cui ci si aspetterebbe di arrivare davanti ai cancelli di Expo e trovarli, se non deserti, per lo meno poco affollati.

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TTG Italia è andato ieri a verificare sul campo quello che nelle scorse settimane ha tenuto banco sulle prime pagine dei giornali: contrariamente a ogni previsione iniziale, agosto sembra essere il mese boom dell'Esposizione Universale milanese, con ingressi record anche durante i giorni centrali, "il 19 per cento di turismo in più, alberghi pieni e affitti di case aumentati anche del 200 per cento", ha dichiarato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia.

E infatti alle 10 del mattino la metropolitana della linea uno, 'la rossa', in direzione di Rho Fiera è piuttosto gremita: nessuna scolaresca o gruppo organizzato, semmai famiglie con bambini, giovani coppie, visitatori agée, persino una suora e un gruppo di preti in gita. Si sentono lingue diverse, su tutte il francese, ma anche molto italiano con inflessioni dialettali provenienti da tutto lo Stivale.

Saranno 3 milioni, secondo le cifre riportate dal Sole 24 Ore, i visitatori di Expo ad agosto, 500mila in più rispetto a quelli registrati a luglio.

Superato il giro di boa dei primi tre mesi, con un saldo totale che entro settembre dovrebbe arrivare a quota 11,6 milioni, si parte per il rush finale: gli ultimi 60 giorni della manifestazione, quelli che secondo l'andamento storico delle Esposizioni precedenti (ricordati a fine giugno da Pietro Galli, d.g. sales&entertainment di Expo) dovrebbero da soli attirare il 40 per cento degli ingressi totali.

In attesa di sapere se le cifre ufficiali confermano il trend, ci basiamo su uno strumento poco preciso ma oggettivo: la vista. I gate di ingresso alle 10.30 del mattino sono affollati: "E deve vedere la fila per entrare la sera", commenta uno degli addetti alla sicurezza. Lungo il Decumano i volontari sono tutti impegnati ad assistere i turisti (molti dei quali in cerca di timbri da apporre sul passaporto ufficiale di Expo). Al padiglione del Brasile, uno dei più gettonati di sempre, le persone in coda sono già tantissime: stessa scena di fronte, dove qualche settimana fa ha aperto i battenti il Nepal, finalmente nella sua veste definitiva.

"Oggi abbiamo la visita ufficiale della nostra Principessa - ci racconta un addetto del padiglione della Thailandia, che ha festeggiato ieri il National Day -, ma non chiudiamo: vede la fila di persone? È troppo lunga per avere interruzioni, è stato così tutti i giorni di agosto. Ma voi italiani non dovevate andare in vacanza?".

Già, avremmo dovuto e in parte ci siamo anche andati. Ma forse per qualcuno la vacanza quest'anno è anche venire a Milano per visitare l'Esposizione di cui tutti parlano, nel bene e nel male. E pazienza se a mezzogiorno la coda al chiosco delle patatine fritte del Belgio raggiunge il Decumano o se per visitare il padiglione giapponese tocca armarsi di santa pazienza e aspettare anche tre ore: fa parte della vacanza.

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