Una questione di tariffe

di Aurora Azzolini
02/12/2011
15:34
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Per le agenzie di viaggi, il successo di Zanzibar ha un nome: un'offerta competitiva sul prezzo. L'isola delle spezie, infatti, da un paio di anni si sta affermando come destinazione secca. La meta è sempre più presente nei cataloghi degli operatori, che aumentando gli investimenti hanno ampliato l'offerta, tanto da poterla proporre a costi decisamente più contenuti rispetto alle altre aree dell'Oceano Indiano.
Un prodotto, quindi, che riesce a venire incontro alle esigenze di una clientela che rimane, comunque, di target medio alto, ma che non può affrontare l'esborso di un pacchetto verso Maldive o Seychelles, pur desiderando una meta calda per le vacanze invernali. Certo, i dettaglianti sottolineano come il prodotto dell'isola non sia, né dal punto di vista del mare né da quello dei servizi, paragonabile alle destinazioni classiche dell'Oceano Indiano. Ma Zanzibar sta vivendo una seconda giovinezza, e offre al mercato la possibilità di realizzare il desiderio di esclusività rimanendo all'interno di budget relativamente accessibili.
Uno dei punti di forza della destinazione, infatti, è il senso di novità che riesce a tramettere sul mercato italiano. La 'moda' di andare a Zanzibar, come sottolineano le agenzie, nasce da un'offerta meno inflazionata rispetto a quella ormai ampiamente consolidata di Paesi come il Kenya, che pure presentano molte caratteristiche simili sul prodotto balneare. E con prezzi in linea rispetto a quelli dell'offerta sul continente africano.
La discriminante, al di là del prodotto, resta comunque il prezzo. Tanto è vero che il combinato classico fino a qualche tempo fa, ossia il safari in Tanzania con un'estensione mare sull'isola, sta perdendo smalto. E se da una parte sicuramente il problema della vaccinazioni, obbligatorie per chi vuole affrontare il safari, sono un deterrente per i turisti italiani, la scelta viene condizionata soprattutto dai costi che un pacchetto combinato può raggiungere.
Così le richieste si orientano sul classico soggiorno mare, con sistemazione preferibilmente in villaggio italiano. Anche se il Governo del Paese, per spingere in alto il numero degli arrivi, ha deciso di investire sulla diversificazione del prodotto, incentivando il turismo crocieristico.


Pubblicato il 28/11/2011

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