Scali italiani in crescita nei primi quattro mesi

di Valeria Di Rosa
09/06/2011
15:44
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Continua e si rafforza la crescita degli scali italiani nel primo quadrimestre del 2011. I dati di Assaeroporti relativi ai primi quattro mesi dell'anno mostrano come la dinamica di sviluppo partita già sul finire del 2010 non accenna a fermarsi. Anzi, con il passare dei mesi le cifre di incremento si fanno sempre più significative. Se, infatti, il primo trimestre si era chiuso con un 7 per cento rispetto ai dati dell'anno precedente, il quadrimestre mostra un ulteriore slancio nella corsa del sistema aeroportuale italiano, e fa segnare un incremento a doppia cifra, con una crescita nel traffico passeggeri di 10,4 punti percentuali. A fare da traino nella corsa al risultato, come sempre, l'hub di Roma Fiumicino, che continua ad essere il primo scalo italiano con 10 milioni 671mila 597 passeggeri fra traffico domestico e pax internazionali. Lo scalo della Capitale fa segnare un incremento sullo stesso periodo dell'anno precedente del 4,7 per cento. Alle sue spalle Milano Malpensa, con 5 milioni 867mila 644 passeggeri e una crescita anno su anno di 8,6 punti percentuali. Performance ancora migliori fa registrare lo scalo di Linate, che incrementa il su traffico del 12,5 per cento, e Bergamo, che si guadagna la quarta posizione in graduatoria, con un 12, 2 sullo stesso periodo dell'anno precedente. Risalgono la classifica gli aeroporti del Sud (Catania, Napoli, Palermo), complici le partenze dei primi charter.

 

Un aprile in corsa senza le nubi del vulcano

 

Con 12 milioni 301mila 998 passeggeri il mese di aprile degli aeroporti italiani guadagna ben 19,6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato è sicuramente eclatante, ma i dati sono in qualche modo viziati dall'evoluzione del traffico nel 2010.
Il 14 aprile del 2010, infatti, fu il giorno dell'eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokul, un nome che è diventato tristemente famoso, ancorché impronunciabile, nel mondo dell'industria aerea.
La nube di cenere sollevatasi dal vulcano, infatti, provocò lo scorso anno il blocco del trasporto aereo europeo per circa una settimana, causando uno dei più gravi danni alle finanze dei vettori e rallentando la ripresa del traffico, appena ripartito dopo la contrazione dovuta alla crisi economica globale. 
Non stupiscono, quindi, i dati di oggi, che vedono un ritorno del traffico passeggeri a livelli pre vulcano: cresce del 15,9 per cento il trasporto domestico e del 22,9 quello internazionale, lo scorso anno completamente fermo nel periodo di riferimento.

 

Pubblicato il 9/06/2011

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