La riscoperta delle adv
fra regole e procedure

di Amina D'Addario
04/02/2022
08:48
 

Moduli da compilare, liste di Paesi da consultare, regole e procedure sanitarie da conoscere. Organizzare un viaggio fai da te è diventato una sfida impossibile. Anche per chi lo considerava un’azione semplice e gratificante e pensava non vi avrebbe mai rinunciato.

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La conferma arriva questa volta non da uno studio, ma dalla voce delle agenzie, che a TTG Italia raccontano come molti consumatori intimoriti dal mix di burocrazia e restrizioni preferiscano ora affidarsi alla consulenza della distribuzione organizzata.

“É il risvolto positivo di tutta questa situazione così complicata. Le persone - spiega Fabiana Mucci, titolare della Zuma Viaggi di Ostia - non si fidano e ora tornano in agenzia, si mettono seduti proprio come una volta per essere guidati e seguiti passo passo. Anche per prenotare una capitale europea”.

Esperienza simile quella di Sofia Calathopoulos, direttore tecnico di MyDigitalTravelAgency: “Ho avuto diversi casi di viaggiatori fai da te convertiti a quello che io chiamo il fai con me. Persone che non sentendosi più sicure di prenotare da sole si sono rivolte a me per avere tranquillità e risposte”.  

Un comportamento che non tutti, però, sono pronti a confessare. “A volte - osserva Giada Marabotto, titolare della Volver Viaggi di Genova - non ci viene detto direttamente, ma capita che qualcuno abituato a muoversi da solo ora cerchi la nostra consulenza per viaggiare più sereno”.

Una conversione definitiva o solo momentanea? “É ancora troppo presto per capirlo - sostiene Giusy Celozzi, amministratore unico della Skyemotions Travel di Foggia - . In ogni caso, il fatto che per evitare lo stress si affidino a noi anche persone che finora non lo avevano mai fatto è un’opportunità che dobbiamo cogliere”.

Un trend da sfruttare anche secondo Cesare Foà, titolare della Fancy Tour di Napoli. “Se il Travel Pass ci sta aiutando a riportare la gente in agenzia, il passo successivo dovrebbe essere una pubblicità progresso che faccia capire il valore della consulenza. Una richiesta - aggiunge - che tutte le associazioni dovrebbero muovere al Governo, insieme a quella di controlli più efficaci”.


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