Whatsup

Roberto Gentile,
Editorialista turistico, esperto di retail, community-manager, head-hunter

Primavera, tempo di convention: quattro cose che l'organizzatore dimentica sempre

18/04/2018
10:46
 

Ho la casella di posta intasata di inviti alle convention organizzate da tour operator e network: in nave da crociera e sulla terraferma, al mare e NON in montagna (la convention montanara non funziona), il week-end compresso o i quattro giorni belli tranquilli. La convention primaverile con gli agenti di viaggi è un appuntamento importante, che richiede investimenti cospicui e tempo da spendere, prima e durante.

Dopo anni di frequentazioni, sopra e sotto il palco, credo ci siano quattro cose che l'organizzatore dimentica sempre:

1) il protagonista è in platea: l'agente di viaggi che accetta l'invito, abbandona l'agenzia in alta stagione, magari paga pure per l'accompagnatore NON è un semplice spettatore, destinato a starsene seduto tutto il tempo, evitando di fare commenti, e ad applaudire a comando; è il motivo per il quale viene organizzato tutto l'ambaradan, eppure quante volte ho visto frenetico avvicendamento di plauditi manager sul palco e buio in platea.

2) lo sponsor va tenuto al suo posto: no sponsor, no convention, ça va sans dire, quindi ben vengano broker e software house, albergatori e sindaci a caccia di consenso; però c'è una misura da rispettare, e lo sponsor dev'essere funzionale all'evento, non il contrario; quando vedo programmi dove la prima ora di lavori é dedicata agli sponsor, e non ai contenuti, penso "ahi ahi, oggi butta male".

3) tutto quanto fa spettacolo: in tempi social e multimediali, non si può più passare tre ore a guardare slide su uno schermo, magari con caratteri illeggibili dalla quarta fila in poi, ogni tanto intervallati da video scaricati dalla rete, a risoluzione ottima sullo smartphone e pessima su uno sfondo 3x4 metri; possibile che qualcuno - tra marketing, eventi, Mice ecc. - non sia capace d'inventarsi qualcosa di più originale?!

4) e buttatela giù 'sta quarta parete! a teatro, la quarta parete è quella che separa l'attore sul palco dallo spettatore in platea, ed è quella che il grande attore sfonda quando fa virtualmente salire il pubblico accanto a sé, coinvolgendolo ed emozionandolo; ho visto troppe convention dove il pubblico é silente e zittito, l'organizzatore parla, parla e ancora parla, e tutto il resto è noia.

Può bastare? Se poi volete sapere come rendere il pubblico protagonista, far contento lo sponsor senza esagerare, fare un po' di spettacolo e buttarla giù, 'sta quarta parete, allora l'autore di questo post è a disposizione.


TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? ISCRIVITI A TTG REPORT, LA NEWSLETTER QUOTIDIANA

Commenti di Facebook


I blog di TTG Italia non rappresentano una testata giornalistica poiché sono aggiornati senza alcuna periodicità. Non possono pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001. Le opinioni ivi espresse sono sotto la responsabilità dei rispettivi autori