Fee d'imbarco a Venezia: la protesta delle low cost

22/12/2022
10:09
 

La tassa d’imbarco che dovrebbe riguardare tutti i voli in partenza dallo scalo di Venezia sta già infiammando la polemica.

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Compagnie aeree come Ryanair, easyJet e Volotea hanno infatti chiesto di ripensarci. Ma il Comune avrebbe già dato via libera al provvedimento e dal prossimo aprile su ogni biglietto in partenza dal Marco Polo si pagherà una maggiorazione di 2,50 euro sull’imposta di imbarco di 6.50 euro.

“La tassa a Venezia sarà pari a 9 euro a passeggero, la più elevata in Italia" spiega al Corriere della Sera Matteo Castioni, presidente di Aicalf.

“Non mi toccano le critiche dei vettori aerei, delle categorie – fa eco l’assessore al Bilancio Michele Zuin -.  La cifra di 2,5 euro è piccola in cambio delle possibilità di godere delle bellezze di Venezia. Non stiamo facendo un furto a nessuno: dobbiamo far fronte a 16 milioni di euro in più di bollette senza tagliare i servizi”.

Dal canto suo, il country manager Italia di easyJet, Lorenzo Lagorio, ha ricordato che se la tassa verrà versata dalle compagnie, rischia di dimezzare il margine di guadagno, “Che è di 4 o 5 euro per passeggero, per cui anche 2,5 euro fanno la differenza. E se vengono imputati ai passeggeri, per loro i voli diventeranno più cari”.

“Si determinerebbe una perdita di competitività per l’aeroporto di Venezia e per l’intera regione Veneto a vantaggio di altre mete e costringerebbe i vettori a rivedere il numero di rotte e la loro frequenza da e per Venezia a causa della ridotta sostenibilità economica delle stesse” aggiunge Castioni.
Critiche al provvedimento sono giunte anche da Aeroporti 2030, Associazione Veneziana Albergatori e Confturismo. Al momento invece, nessun commento da parte di Save.


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